![]() |
le pagine del Gruppo Italiano Astrometrisi (GIA) sono state recuperate dagli archivi |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Gruppo Italiano Astrometristi Pianeti Minori |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
MPC e le Minor Planet Circular | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ermes Colombini | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'Unione Astronomica Internazionale ha affidato al Minor Planet Center il compito di: 1) raccogliere tutte le osservazioni di pianetini e comete che si fanno nel mondo; 2) calcolare le loro orbite e le loro effemeridi; 3) attribuire sigle provvisorie alle nuove scoperte; 4) numerare e catalogare definitivamente quelli ben osservati; 5) pubblicare le M.P.C.s (Minor Planet Circulars/Minor
Planets and Comets). Attualmente il Minor Planet Center e' presso lo: Smithsonian Astrophysical Observatory, 60 Garden Street, Cambridge Massachussets 02138 , U.S.A.. Direttore e' il Dr. Brian G. Marsden ed e' coadiuvato dal Dr. GarethV. Williams. Mensilmente, quando e' Luna piena (ed il numero di osservazioni e' ridotto)il Minor Planet Center pubblica le Minor Planet Circulars/Minor Planets andComets (MPCs in seguito) e le invia esclusivamente agli abbonati. Attualmente il costo mensile e' di $ 22.50 (regular = con fattura e preavviso dell'imminente scadenza dell'abbonamento) o di $ 14.50 (special = senza fattura e senza preavviso della scadenza dell'abbonamento - che comunque e' facilmente rilevabile dall'etichetta indirizzo applicata sulla busta infatti le ultime quattro cifre indicano la data di scadenza. Per es. 27366-120-9505 = l'abbonamento scade il mese di maggio 1995). Chi desidera l'invio per posta aerea deve pagare un'ulteriore quota mensiledi $ 7.50 . Le MPCs in origine erano pochi fogli sparsi, ora sono mensilmente circa centocinquanta pagine (75 fogli) uniti da un punto metallico. La prima pagina contiene sempre l'indirizzo completo del Minor Planet Center. Riportiamo ad esempio quello pubblicato sulle m.pc. di ottobre 1995 Diamo di seguito una descrizione degli argomenti trattati sulle circolari nell'ordine di come vengono presentati. Non necessariamente sono sempre presenti tutti.: NOTIZIE EDITORIALI (EDITORIAL NOTICE) : con informazioni su nuovi criteri per l'invio dei dati, avvisi sul cambio dell'epoca degli elementi orbitali, annunci su nuove pubblicazioni del M.P.C. ecc. Si raccomanda sempre la lettura delle notizie editoriali LISTA CRITICA DEI PIANETINI (CRITICAL LIST OF MINOR PLANETS.) Periodicamente viene pubblicata la lista critica dei pianetini.Critica perche' si tratta di pianetini gia' catalogati e numerati definitivamente, ma o poco osservati o non osservati da molto tempo.Sono pianetini quindi da riosservare alla prima occasione. ERRATA Riporta le correzioni da apportare a precedenti numeri delle MPCs. Sono indicate nell'ordine: - il numero della MPC OSSERVAZIONI CORRETTE (CORRECTED OBSERVATIONS) Riporta osservazioni con i dati corretti rispetto a quelli precedentemente pubblicati sulle MPCs. Sono indicati nell'ordine: - Object (che puo' essere un pianetino numerato o con sigla provvisoria o una cometa); - la data dell'osservazione nel formato standard in UT ( anno mese giorno ecinque decimali; - le coordinate A.R. e DECL. ( all'epoca J2000.0 ) nel formato standard( Ore Minuti Secondi di tempo con due decimali per l'A.R. e +/-Gradi Primi e secondi d'arco con un decimale per la DECL. ); - Reference (il riferimento alla pubblicazione dove e' stata pubblicata l'osservazione errata, per es. MPC12374); - Mag. (se disponibile la magnitudine dell'oggetto - con un decimale - ed eventualmente l'indicazione della banda in cui e' stata misurata. V = visuale ; R = nel rosso ; I = nell'infrarosso ; senza alcuna indicazionevuol dire B = nel blu; per le comete: T = magnitudine totale ; N = magnitudine nucleare. - N (note) e' un numero di rimando alla/e nota/e a fine tabella; - Obs. e' il numero di codice che identifica l'osservatorio negli archivi del Minor Planet Center. Ogni osservatorio ha un numero di codice attibuito dalMinor Planet Center. OSSERVAZIONI CANCELLATE (DELETED OBSERVATIONS) E' l'elenco delle osservazioni da cancellare (da precedenti numeri delle MPCs o di altre pubblicazioni).I dati sono riportati nello stesso ordine di cui alla tabella precedente osservazioni corrette. CAMBI DI IDENTIFICAZIONE (IDENTIFICATION CHANGES) E' una tabella che riporta i cambi di identificazione di pianetini o comete. Nella colonna 'Object' e' indicata la nuova sigla provvisoria, un eventuale asterisco indica che trattasi di oggetto attualmente non identificabile con altri. Nella colonna 'Originally' e' indicata la vecchia identificazione. NUMERAZIONE DI COMETE PERIODICHE (NUMBERINGS OF PERIODIC COMETS) La Commissione 20 dell'IAU (International Astronomical Union) ha stabilito che anche le comete ricevano una sigla provvisoria e successivamente, se periodiche, una numerazione definitiva. Il primo catalogo di comete periodiche numerate definitivamente e' stato pubblicato sulla MPCs numero 24252 del 18 Dicembre 1994. Le 115 comete elencate sono generalmente quelle periodiche cioè quelle che sono state osservate in piu' passsggi. La numero 111P/Helin-Roman-Crockett e' stata aggiunta perchè e' stata osservata fino all'afelio. I due casi 95P/Chiron e 107P/Wilson-Harrington sono da intendersi come appellativi alternativi per i pianetini (2060) Chiron e (4015) Wilson-Harrington che hanno mostrato attivita' cometaria (dopo essere stati numerati e catalogati definitivamente come pianetini). La particolare sequenza di numeri usati segue il criterio dell'ordine storico con cui sono state pienamente dimostrate essere comete periodiche (cioe' in virtu' del loro ritorno). Sempre in accordo con la risoluzione dell'IAU in alcuni casi la simbologia" P/ " e' stata sostituita da " D/ " per indicare che queste comete sono perdute ( cioe' non e' possibile prevedere il loro ritorno ). Attribuire comete in questa categoria e' qualche volta soggettivo ma come prima volta la notazione " D/ " e' stata applicata a cinque casi: 3D/Biela, 5D/Brorsen , 11D/Tempel-Swift, 20D/Westphal e 25D/Neujmin 2.
La tabella riporta il catalogo aggiornato al 9 Settembre 1995 Continuanndo nell'ordine vengono riportate: OSSERVAZIONI DI COMETE (OBSERVATIONS OF COMETS) Viene indicato l'elenco, in ordine crescente per numero codice Osservatorio,degli Osservatori che hanno fornito osservazioni.Viene indicato per ciascun codice Osservatorio il nome, lo strumento, il nomeo i nomi di coloro che hanno fatto le osservazioni. Nel caso di prime osservazioni pubblicate ottenute ad un nuovo sito osservativo, vengono date le coordinate topocentriche del nuovo Osservatorio nella forma: Longitudine, in gradi e decimali (contata
positivamente verso Est di Greenwich)ed i fattori
parallattici rho cos(LGD) e rho sin(LGD). Dove:rho e' il
raggio terrestre locale (in unita' di raggio terrestre
R=6378.14 km);LGD e' la latitudine geodetica (non
geografica) dell'Osservatorio. ------------------------------------------------------------------ Nota sul calcolo dei fattori parallattici. Dati: la latitudine geografica dell'Osservatorio ..... = LG l'altezza rispetto al livello del mare (in metri) = H lo schiacciamento della Terra ................. f = 1/298.257 si calcola l'angolo ausiliario u dalla formula: tan(u) = (1-f)tan(LG) ed i fattori parallattici dalle formule: rho*sin(LGD) = (1-f)sin(u)+ (H/6378140)* sin(LG) rho*cos(LGD) = cos(u)+ (H/6378140)*cos(LG) In passato i fattori parallattici venivano pubblicati sotto forma di correzionialle coordinate rettangolari geocentriche del Sole ed espresse in U.A. (unita'astronomiche). Per evitare tanti zeri inutili venivano poi stampati in unita'della settima cifra decimale. Per es.anzichepubblicare -0.0000305 venivapubblicato -305 . Questo perche' le coordinate rettangolari equatoriali geocentriche del Sole venivano pubblicate negli annuari astronomici,per es.The Astronomical Almanac, con sette cifre decimali.Le formule per il calcolo di Delta(x,y) e Delta(Z) sono: costante = - 8".794 * sin(1") * (7/10) = -426.345 Delta(x,y) = -426.345 * rho sin(LGD) Delta( Z ) = -426.345 * rho cos(LGD) A volte e' anche indicata la fonte dalla quale sono state ricavate le osservazioni,nel caso queste non siano state trasmesse direttamente al Minor Planet Center. Per es. From Orient. Astron. Assoc. Comet Bull. vuol dire che le osservazioni sono state copiate dal Bollettino delle Comete della Associazione AstronomicaOrientale. E' bene evitare la duplicazione della pubblicazione di osservazioni astrometriche, in ogni caso inviarne sempre una copia (in forma elettronica,possibilmente via posta elettronica e-mail) al Minor Planet Center. Può diventare molto comodo avere sottomano l'elenco aggiornato di tutti gli osservatori che attualmente collaborano con il M.P.C. e lo riportiamo alle pagine seguenti, ricavato dalle circolari dell'ottobre 1995 M.P.C. 25665 - 25670 Le osservazioni delle comete vengono pubblicate in
ordine cronologico di siglaprovvisoria. Dal 1° gennaio
1995 le nuove comete scoperte ricevono una sigla
provvisoria sempre cosi' composta: C/ che significa cometa ANNO e' l'anno della scoperta A...Y una lettera dell'alfabeto che indica in quale quindicina dell'anno e' stata fatta la scoperta. La tabella seguente vale anche per la prima lettera della codifica delle nuove scoperte di pianetini.
n un numero, progressivo per quindicina, che indica l'ordine della scoperta. infine, fra parentesi tonde, il nome dello scopritore. Ora sono ammessi al massimo due nomi (un problema per le associazioni di astrofili.....). Per es. C/1993 K1 (Shoemaker-Levy) vuol dire: prima cometa con orbita ancora provvisoria scoperta nella seconda quindicina del mese di maggio 1993 da Shoemaker e Levy. Nel caso di comete periodiche non ancora catalogate e numerate definitivamentela lettera C e' sostituita dalla lettera P . Nel caso di comete periodiche gia' catalogate e numerate definitivamente prima della lettera P e' indicato il numero progressivo di catalogo (ved.pag....). Ogni osservazione occupa una riga delle MPCs . Viene riportato nell'ordine: Object (Sigla provvisoria o definitiva) Date UT (tempo universale dell'osservazione) espresso in anno mese giorno e decimali A.R. 2000 ascensione retta - riferita all'equinozio ed equatore J2000.0 - espressa in ore, minuti, secondi e decimali (solo due cifre decimali) DECL 2000 declinazione - riferita all'equinozio ed equatore J2000.0 - espressa in gradi primi secondi e decimale ( una cifra decimale) Mag. la magnitudine ( con una cifra decimale ) - una lettera indica poi eventualmente il tipo di magnitudine: T indica la magnitudine totale, N quella nucleare N (Note) e' un numero che rimanda a delle note elencate alla fine di tutte le osservazioni di comete. Obs. e' il codice attribuito all'Osservatorio dove e' stata fatta l'osservazione. OSSERVAZIONI DI PIANETINI (OBSERVATIONS OF MINOR PLANETS) Le osservazioni dei pianetini, contrariamente a quelle di comete, sono pubblicate: - raggruppate per codice Osservatorio; Come per le comete ogni osservazione occupa una riga. Viene pubblicato nell'ordine: - la sigla provvisoria del pianetino o il suo numero
definitivo racchiuso fra parentesi tonde; TABELLA DEI CODICI ALFABETICI da utilizzare a commento delle osservazioni
La sigla provvisoria dei pianetini e' formata dall'anno della scoperta seguita da due lettere maiuscole, la prima delle quali individua, come gia' visto per le comete, in quale quindicina del mese e' stata fatta la scoperta, la seconda lettera serve da 'contatore' cioe': A = 1 B = 2 C = 3 ........ Z = 26 quando le scoperte effettuate nella quindicina superano i 26 pianetini si ricomincia con la lettera A seguita dal numero 1 : A1 = 27 B1 = 28 C1 = 29 ........ Z1 = 52 esaurita anche questa serie si continua con A2 = 53 B2 = 54 C2 = 55 ....... Z2 = 78 e cosi' via. Nel corso di recenti campagne osservative si e' arrivati ad utilizzare oltre 80 volte l'intero alfabeto! Il che corrisponde ad oltre duemila pianetini scoperti in quindici giorni. Esistono poi delle sigle provvisorie adottate nel corso di particolari campagne osservative. Attualmente sono quattro: - la Palomar-Leiden Survey ( sigla provvisoria formata da un numero - superiore a duemila - e dai caratteri P-L , per es. 6065 P-L ); - la 1^ campagna osservativa per la scoperta di pianetini troiani ( sigla provvisoria formata da un numero - superiore a mille - e dai caratteri T-1 , per es. 2166 T-1 ); - la 2^ campagna osservativa per la scoperta di pianetini troiani ( sigla provvisoria formata da un numero - superiore a mille - e dai caratteri T-2 , per es. 4172 T-2 ); - la 3^ campagna osservativa per la scoperta di pianetini troiani ( sigla provvisoria formata da un numero - superiore a mille - e dai caratteri T-3 , per es. 3163 T-3 ). La presenza di un asterisco ( * ) dopo la sigla provvisoria sta ad indicare l'osservazione alla quale attribuire la scoperta del nuovo pianetino. Qui 'nuovo' vuol dire : pianetino attualmente non identificabile con altri noti. Si attendono ulteriori osservazioni con le quali poter calcolare gli elementi orbitali e stabilire se si tratta del ritrovamento di un pianetino gia' osservato in passato o di una scoperta originale. A volte l'identificazione viene trovata dopo mesi... quindi l'attribuzione di una nuova sigla provvisoria con l'asterisco non vuol dire assolutamente che si e' fatta una nuova scoperta e che si puo' attribuire un nome al nuovo pianetino, ci vuole un po' di pazienza Riportiamo a titolo di esempio le misure effettuate all'osservatorio Siding Spring e pubblicate sulle circolari di settembre 1995, dove ritroviamo oggetti già catalogati definitivamente (2127) oggetti con orbita provvisoria (1977 OX - 1986 TR2) e nuove scoperte (1995 QY - !995 QY2). ELEMENTI ORBITALI (ORBITAL ELEMENTS) Dapprima c'e' l'elenco dei nomi e degli indirizzi degli astronomi e astrofili (tra cui l'italiano Piero Sicoli) che hanno calcolato gli elementi orbitali . Seguono poi gli elementi orbitali delle comete, in ordine di sigla provvisoria e di numerazione definitiva. Per ogni cometa viene indicato: la sigla provvisoria ( e fra parentesi tonde il nome o i nomi - massimo due - dello scopritore ) o la numerazione definitiva seguita dal nome o i nomi dello scopritore; l'epoca degli elementi orbitali, nel formato anno mese giorno di TT (tempo dinamico terrestre) e il giorno giuliano JDT
seguono poi i valori 'classici' degli elementi orbitali - attualmente sempre riferiti all'equinozio ed all'eclittica J2000.0 ) - espressi in gradi e cinque cifre decimali di grado: = l'argomento del perielio = la longitudine del nodo ascendente = l'inclinazione vengono pubblicati anche i valori delle componenti dei vettori P e Q ( un altro modo di indicare gli elementi orbitali) i valori stampati con sette cifre decimali sono da intendersi come i valori di Px Py Pz Qx Qy Qz ( dall'alto verso il basso) L'ultima riga indica il numero delle osservazioni utilizzate per il calcolo degli elementi orbitali, l'arco di tempo compreso fra la prima e l'ultima osservazione ed il residuo medio (in secondi d'arco e due cifre decimali) con il quale vengono rappresentate tutte le osservazioni (nel senso O-C osservazione meno calcolo). Vedi l'esempio della figura seguente: ELEMENTI ORBITALI DI PIANETINI OSSERVATI IN UNA SOLA OPPOSIZIONE ( One-opposition minor planets ) Vengono pubblicati in questa sezione gli elementi orbitali approssimati (con poche cifre decimali) di pianetini osservati in una sola opposizione. Ogni riga contiene tutti gli elementi orbitali di un pianetino. Sono pubblicati nell'ordine: Planet = la sigla provvisoria del
pianetino Attualmente le lettere piu' frequenti sono: M = B. G. Marsden Le MPCs proseguono poi con la pubblicazione dei nuovi elementi orbitali di pianetini gia' numerati e catalogati definitivamente per i quali, grazie a nuove osservazioni, e' stato possibile ricalcolare e migliorare l'orbita. Per ogni pianetino viene pubblicata: - l'Epoca degli elementi orbitali ( in anno mese
giorno ed in giorno giuliano ); Il significato delle sigle utilizzate e' il seguente: (M-C) = da Mercurio a Nettuno + Cerere, con
l'esclusione di Plutone Seguono poi gli elementi orbitali dei nuovi pianetini numerati e catalogati definitivamente. Per ogni pianetino viene pubblicato: - il numero definitivo (progressivo) di catalogo ( fra
parentesi tonde) seguito da un asterisco (*) e dalla o
dalle sigle provvisorie gia' attribuite a quel pianetino.
La prima sigla e' quella dell'opposizione che viene
considerata della scoperta (che non e' necessariamente
quella nella quale sono state fatte le prime osservazioni
bensi' e' quella nella quale sono state fatte un numero
di osservazioni tali da permettere una prima - anche
grossolana - determinazione degli elementi orbitali.
Generalmente almeno tre osservazioni in un arco di
quattro-cinque giorni.); nella prima colonna: - l'anomalia media ( M ) in gradi e cinque cifre
decimali; nella seconda colonna: - (2000.0) vuol dire che gli elementi che seguono si
riferiscono all'equinozio J2000.0; nella terza e quarta colonna : - P e Q indicano gli elementi vettoriali dell'orbita;
dall'alto verso il basso devono intendersi come Px, Py,
Pz, Qx, Qy, Qz . Sono dati in unita' astronomiche e con
otto cifre decimali; Da ultimi vengono dati i residui (Osservazione meno Calcolo), in secondi d'arco, di tutte le osservazioni utilizzate nel calcolo degli elementi orbitali. Il primo numero di sei cifre e' la data dell'osservazione nel formato AAMMGG ( AA=ultime due cifre dell'anno, MM=mese , GG=giorno); segue poi il codice dell'Osservatorio ed i residui in A.R. e Decl. ( il segno viene indicato dopo la cifra decimale ). Se i residui sono fra parentesi tonde vuol dire che quelle osservazioni sono state scartate dal calcolo degli elementi orbitali perche' con residui superiori, generalmente, a due secondi d'arco (che e' la precisione minima richiesta alle osservazioni). Vedi l'esempio riportato nella figura seguente: Le MPCs proseguono poi con la pubblicazione degli elementi orbitali dei pianetini con sigla provvisoria osservati in piu' di una opposizione o per un lungo arco di tempo nella stessa opposizione. Per ogni pianetino viene pubblicato: - la sigla o le sigle provvisorie. La prima sigla e'
quella dell'opposizione che viene consideratadella
scoperta (che non e' necessariamente quella nella quale
sono state fatte le prime osservazioni bensi' e' quella
nella quale sono state fatte un numero di osservazioni
tali dapermettere una prima - anche grossolana -
determinazione degli elementi orbitali.Generalmente
almeno tre osservazioni in un arco di quattro-cinque
giorni.); - l'eventuale nome dell'autore
dell'identificazione; nella prima colonna: - l'anomalia media ( M ) in gradi e cinque cifre
decimali; nella seconda colonna: - (2000.0) vuol dire che gli elementi che seguono si
riferiscono all'equinozio J2000.0; nella terza e quarta colonna : - P e Q indicano gli elementi vettoriali dell'orbita;
dall'alto verso il basso devono intendersi come Px, Py,
Pz, Qx, Qy, Qz . Sono dati in unita' astronomiche e con
otto cifre decimali; Da ultimi vengono dati i residui (Osservazione meno Calcolo), in secondi d'arco, di tutte le osservazioni utilizzate nel calcolo degli elementi orbitali. Il primo numero di sei cifre e' la data
dell'osservazione nel formato AAMMGG ( AA=ultime due
cifre dell'anno, MM=mese , GG=giorno); segue poi il
codice dell'Osservatorio ed i residui in A.R. e Decl. (
il segno viene indicato dopo la cifra decimale ). Se i
residui sono fra parentesi tonde vuol dire che quelle
osservazioni sono state scartate dal calcolo degli
elementi orbitali perche' con residui superiori,
generalmente, a due secondi d'arco (che e' la precisione
minima richiesta alle osservazioni). Dato che il volume delle MPCs e' in continuo aumento,
per ridurre il numero delle pagine, e' stato deciso, fra
le altre cose, di pubblicare gli elementi orbitali dei
pianetini osservati in piu' di una opposizione o per un
lungo arco di tempo anche in una forma piu' concisa e
senza i residui delle singole osservazioni. Ogni gruppo di elementi orbitali occupa una riga. Vengono pubblicati nell'ordine: - la sigla provvisoria (quella considerata della
scoperta nel caso di piu' sigle per lo stesso pianetino);
NUOVI NOMI DI PIANETINI (NEW NAMES OF MINOR PLANETS) Lo scopritore o gli scopritori 'ufficiali' di un nuovo pianetino hanno il diritto di proporne il nome. Questo diritto deve essere esercitato entro 10 anni dalla numerazione definitiva del pianetino. Trascorso tale periodo il nome puo' essere proposto anche da altri ricercatori. Il nome non deve essere piu' lungo di 16 caratteri. La Commissione 20 Small Bodies Names Committee dell'International Astronomical Union, (attualmente composto da K. Aksnes, A. Carusi, Y. Kozai, B. G. Marsden, H. Rickman, L. D. Schmadel, V.A. Shor, R. M. West e D. K. Yeomans) esamina la proposta e se accettata viene ufficializzata mediante la pubblicazione del nuovo nome in questa parte delle MPCs. E' buona norma non divulgare prima il nome perche' potrebbe anche non essere approvato. Non sono accettati nomi di uomini politici o di
avvenimenti storici a meno che non siano trascorsi almeno
cento anni dalla morte o dall'evento. I nuovi nomi vengono pubblicati in questa forma (in
ordine crescente di numerazione definitiva ) : - fra parentesi tonde il numero di catalogo segue poi
il nome e la sigla provvisoria della scoperta ufficiale; Vedi esempio di fig. EFFEMERIDI (EPHEMERIDES) Questa e' la parte delle MPCs che ha maggiormente risentito delle limitazioni di spazio, anche in considerazione del fatto che ormai quasi tutti i ricercatori sono in grado di calcolarsi facilmente le effemeridi degli oggetti da osservare. Le effemeridi sono corrette di tempo luce. Per le comete viene pubblicato: - la sigla, il nome, ed il numero di MPCs dove sono
stati pubblicati gli elementi orbitali utilizzati per il
calcolo dell'effemeride; Per le nuove comete anziche' pubblicare l'elongazione
e l'angolo di fase viene data la variazione (variation)
delle A.R. e Decl. in funzione della variazione di un
grado nell'anomalia media. Per i pianetini viene pubblicato: - la sigla provvisoria (o il numero e il nome di
catalogo), i valori di a (semiasse maggiore) in unita'
astronomiche e due cifre decimali, e ( eccentricita' )
con due cifre decimali, i ( inclinazione) in gradi ed il
numero di MPCs dove sono stati pubblicati gli elementi
orbitali utilizzati per il calcolo dell'effemeride; Per alcuni pianetini anziche' pubblicare l'elongazione e l'angolo di fase viene data la variazione (variation) delle A.R. e Decl. in funzione della variazione della data del passaggio al perielio di piu' un giorno. PIANETINI IN OPPOSIZIONE (OPPOSITION DATA) In questa, che e' l'ultima parte delle MPCs, vengono
pubblicati alcuni dati sui pianetini in opposizione. I
pianetini sono elencati in ordine di data di opposizione. Per ogni pianetino viene pubblicata: - (Planet) la sigla provvisoria o, fra parentesi
tonde, il numero definitivo di catalogo; LA PRECISIONE RICHIESTA ALLE
OSSERVAZIONI Al Minor Planet Center accettano e pubblicano solo
osservazioni con una precisione di almeno due secondi
d'arco ( 2" ) tranne che nel caso di prime
osservazioni visuali di una nuova cometa. Due secondi d'arco corrispondono ad una certa
dimensione lineare, sul piano focale del telescopio, che
e' funzione della distanza focale. La formula da tener
presente e': 206264.8" scala immagine (in mm) =(206264.8"/focale (in mm)) che ci dice quanti secondi d'arco corrispondono a 1 mm. Si calcola poi : (2"/scala immagine) = numero di millimetri corrispondenti a due secondi d'arco scala immagine Un telescopio con distanza focale=1500 mm ha una scala
immagine = 137.5"/mm e i richiesti due secondi
d'arco corrispondono a 0.01454 mm. Per avere la precisione di almeno due secondi d'arco
serve un apparato che misuri almeno il centesimo di
millimetro ( 10 micron ). Quando si facevano le misure di posizione dei corpi celesti sulle lastre o sulle pellicole fotografiche si utilizzavano dei macromicrometri che avevano la precisione di 1 micron. Ora che si da' la preferenza ai CCD le misure sono funzione delle dimensioni lineari dei singoli pixel. Nei CCD che utilizzano il sensore della Texas Instruments TC211 ( Sbig ST4 , ecc. ) la dimensione di un pixel e' di 13,75 micron lungo l'asse delle X e di 16 micron in Y , per avere una precisione di due secondi d'arco o si utilizza un telescopio con una distanza focale di almeno 1,5 m (cui corrisponde un campo di soli 6 primi d'arco di lato - praticamente inutilizzabile) o si devono calcolare, con l'ausilio di un algoritmo matematico, le coordinate cartesiane rettangolari X e Y (sul piano del CCD) del baricentro fotometrico delle immagini delle stelle di riferimento e dell'oggetto da misurare con la precisione di qualche decimo di pixel. All'Osservatorio S.VITTORE (Bologna) sono state misurate decine di posizioni di pianetini su immagini riprese con una camera CCD Sbig ST4 applicata sul piano focale del piccolo telescopio Schmidt 25/32/61,5 cm e, nonostante la corta focale (615 mm), le posizioni sono state tutte regolarmente pubblicate sulle MPCs. Chiaramente le cose migliorano con una focale maggiore
e con un CCD di dimensioni maggiori. Attualmente il CCD
piu' utilizzato in Italia per fare astrometria di
pianetini e comete e' l'ST6 della Sbig che, pur avendo
dei pixel di 23 per 27 micron, ha il vantaggio di essere
abbastanza grande ( 8,6 X 6,5 mm ) e quindi facilmente
utilizzabile anche con telescopi con focale fino a 2 m.
Il miglior compromesso fra scala immagine
sufficientemente piccola e le dimensioni del campo
celeste ripreso si hanno con una focale di 1,5 m circa. COME TRASMETTERE LE OSSERVAZIONI AL MINOR
PLANET CENTER Il Minor Planet Center accetta e pubblica le
osservazioni solo se queste sono trasmesse via posta
elettronica ( e-mail ) agli indirizzi BMARSDEN@CFA.HARVARD.EDU
o GWILLIAMS@CFA.HARVARD.EDU o se sono
trasmesse, registrate in codice ASCII, su un dischetto
formato MS-DOS questo per evitare errori di trascrizione
e per alleggerire il gia' gravoso compito di gestire un
sempre crescente numero di nuove osservazioni. Ogni file con le osservazioni deve sempre incominciare con l'indicazione del codice del sito osservativo, del nome/i dell'osservatore/i , del tipo di telescopio usato, del catalogo stellare di riferimento, ecc. Nel tentativo di automatizzare la lettura e gestione
di questi dati il Minor Planet Center gradirebbe che ogni
file cominciasse con le seguenti indicazioni e dati: COD seguito dal codice (Obs. code) e dal nome
dell'osservatorio Eventuali altri osservatori vanno elencati di seguito, separati da una virgola. TEL seguito dalle caratteristiche del telescopio
utilizzato nelle osservazioni. Prima il diametro in metri
(es. 0.20 m) , il rapporto d'apertura (es. f/5), il tipo
(es. reflector, Schmidt, refractor, ecc. ) ed eventuali
accessori ( es. + CCD ). poi l'elenco delle osservazioni. Ogni osservazione va trasmessa 'pronta per la stampa sulle M.P.C.' rispettando cioe' scrupolosamente le colonne e gli spazi. Ogni osservazione occupa una riga di 80 colonne. le colonne 1-13 sono riservate all'indicazione
dell'oggetto dell'osservazione. Nel caso di una cometa periodica numerata: le colonne 1-4 devono indicare il numero,
eventualmente preceduto da degli zeri, in colonna 5 la
lettera P Nel caso di una cometa non numerata: le colonne 1-4 devono essere vuote (blank) la colonna 5 e' riservata ad una lettera, C (nel caso di nuova cometa di lungo periodo), P (nel caso di nuova cometa di corto periodo) le colonne 6-11 devono contenere la sigla provvisoria della cometa (per es. la cometa 1996 A1 va indicata come J96A01; notare che J=19 e lo 0 fra la lettera A ed il numero 1. La cometa 2000 B12 va indicata con K00B12 , la lettera K=20 ). Normalmente la colonna 12 non viene usata, puo' contenere uno zero. Se una cometa si spezza in colonna 12, con una lettera minuscola, si indica un particolare frammento. Le colonne 14-80 contengono i dati dell'osservazione: La figura seguente riepiloga le colonne di appartenenza ai vari dati ed è tratta sempre dalle circolari. |