le pagine del Gruppo Italiano Astrometrisi (GIA) sono state recuperate dagli archivi
di Gianni Bernabei dal dismesso sito del gruppo
vengono riportate notizie fino al 1995


Gruppo Italiano Astrometristi
Pianeti Minori
MPC e le Minor Planet Circular
Ermes Colombini

L'Unione Astronomica Internazionale ha affidato al Minor Planet Center il compito di:

1) raccogliere tutte le osservazioni di pianetini e comete che si fanno nel mondo;

2) calcolare le loro orbite e le loro effemeridi;

3) attribuire sigle provvisorie alle nuove scoperte;

4) numerare e catalogare definitivamente quelli ben osservati;

5) pubblicare le M.P.C.s (Minor Planet Circulars/Minor Planets and Comets).

Attualmente il Minor Planet Center e' presso lo:

Smithsonian Astrophysical Observatory, 60 Garden Street, Cambridge Massachussets 02138 , U.S.A.. Direttore e' il Dr. Brian G. Marsden ed e' coadiuvato dal Dr. GarethV. Williams.

Mensilmente, quando e' Luna piena (ed il numero di osservazioni e' ridotto)il Minor Planet Center pubblica le Minor Planet Circulars/Minor Planets andComets (MPCs in seguito) e le invia esclusivamente agli abbonati. Attualmente il costo mensile e' di $ 22.50 (regular = con fattura e preavviso dell'imminente scadenza dell'abbonamento) o di $ 14.50 (special = senza fattura e senza preavviso della scadenza dell'abbonamento - che comunque e' facilmente rilevabile dall'etichetta indirizzo applicata sulla busta infatti le ultime quattro cifre indicano la data di scadenza. Per es. 27366-120-9505 = l'abbonamento scade il mese di maggio 1995).

Chi desidera l'invio per posta aerea deve pagare un'ulteriore quota mensiledi $ 7.50 .

Le MPCs in origine erano pochi fogli sparsi, ora sono mensilmente circa centocinquanta pagine (75 fogli) uniti da un punto metallico.

La prima pagina contiene sempre l'indirizzo completo del Minor Planet Center.

Riportiamo ad esempio quello pubblicato sulle m.pc. di ottobre 1995

Diamo di seguito una descrizione degli argomenti trattati sulle circolari nell'ordine di come vengono presentati. Non necessariamente sono sempre presenti tutti.:

NOTIZIE EDITORIALI (EDITORIAL NOTICE) : con informazioni su nuovi criteri per l'invio dei dati, avvisi sul cambio dell'epoca degli elementi orbitali, annunci su nuove pubblicazioni del M.P.C. ecc.

Si raccomanda sempre la lettura delle notizie editoriali

LISTA CRITICA DEI PIANETINI (CRITICAL LIST OF MINOR PLANETS.)

Periodicamente viene pubblicata la lista critica dei pianetini.Critica perche' si tratta di pianetini gia' catalogati e numerati definitivamente, ma o poco osservati o non osservati da molto tempo.Sono pianetini quindi da riosservare alla prima occasione.

ERRATA

Riporta le correzioni da apportare a precedenti numeri delle MPCs. Sono indicate nell'ordine:

- il numero della MPC
- il numero di linea da correggere (Line) dove il segno meno vuol dire dal basso verso l'alto;
- il testo corretto.

OSSERVAZIONI CORRETTE (CORRECTED OBSERVATIONS)

Riporta osservazioni con i dati corretti rispetto a quelli precedentemente pubblicati sulle MPCs. Sono indicati nell'ordine:

- Object (che puo' essere un pianetino numerato o con sigla provvisoria o una cometa);

- la data dell'osservazione nel formato standard in UT ( anno mese giorno ecinque decimali;

- le coordinate A.R. e DECL. ( all'epoca J2000.0 ) nel formato standard( Ore Minuti Secondi di tempo con due decimali per l'A.R. e +/-Gradi Primi e secondi d'arco con un decimale per la DECL. );

- Reference (il riferimento alla pubblicazione dove e' stata pubblicata l'osservazione errata, per es. MPC12374);

- Mag. (se disponibile la magnitudine dell'oggetto - con un decimale - ed eventualmente l'indicazione della banda in cui e' stata misurata.

V = visuale ; R = nel rosso ; I = nell'infrarosso ; senza alcuna indicazionevuol dire B = nel blu; per le comete: T = magnitudine totale ; N = magnitudine nucleare.

- N (note) e' un numero di rimando alla/e nota/e a fine tabella;

- Obs. e' il numero di codice che identifica l'osservatorio negli archivi del Minor Planet Center. Ogni osservatorio ha un numero di codice attibuito dalMinor Planet Center.

OSSERVAZIONI CANCELLATE (DELETED OBSERVATIONS)

E' l'elenco delle osservazioni da cancellare (da precedenti numeri delle MPCs o di altre pubblicazioni).I dati sono riportati nello stesso ordine di cui alla tabella precedente osservazioni corrette.

CAMBI DI IDENTIFICAZIONE (IDENTIFICATION CHANGES)

E' una tabella che riporta i cambi di identificazione di pianetini o comete. Nella colonna 'Object' e' indicata la nuova sigla provvisoria, un eventuale asterisco indica che trattasi di oggetto attualmente non identificabile con altri. Nella colonna 'Originally' e' indicata la vecchia identificazione.

NUMERAZIONE DI COMETE PERIODICHE (NUMBERINGS OF PERIODIC COMETS)

La Commissione 20 dell'IAU (International Astronomical Union) ha stabilito che anche le comete ricevano una sigla provvisoria e successivamente, se periodiche, una numerazione definitiva.

Il primo catalogo di comete periodiche numerate definitivamente e' stato pubblicato sulla MPCs numero 24252 del 18 Dicembre 1994.

Le 115 comete elencate sono generalmente quelle periodiche cioè quelle che sono state osservate in piu' passsggi. La numero 111P/Helin-Roman-Crockett e' stata aggiunta perchè e' stata osservata fino all'afelio.

I due casi 95P/Chiron e 107P/Wilson-Harrington sono da intendersi come appellativi alternativi per i pianetini (2060) Chiron e (4015) Wilson-Harrington che hanno mostrato attivita' cometaria (dopo essere stati numerati e catalogati definitivamente come pianetini).

La particolare sequenza di numeri usati segue il criterio dell'ordine storico con cui sono state pienamente dimostrate essere comete periodiche (cioe' in virtu' del loro ritorno).

Sempre in accordo con la risoluzione dell'IAU in alcuni casi la simbologia" P/ " e' stata sostituita da " D/ " per indicare che queste comete sono perdute ( cioe' non e' possibile prevedere il loro ritorno ).

Attribuire comete in questa categoria e' qualche volta soggettivo ma come prima volta la notazione " D/ " e' stata applicata a cinque casi: 3D/Biela, 5D/Brorsen , 11D/Tempel-Swift, 20D/Westphal e 25D/Neujmin 2.

1P/Halley 2P/Encke
3D/Biela 4P/Faye
5D/Brorsen 6P/d'Arrest
7P/Pons-Winnecke 8P/Tuttle
9P/Tempel 1 10P/Tempel 2
11D/Tempel-Swift 12P/Pons-Brooks
13P/Olbers 14P/Wolf
15P/Finlay 16P/Brooks 2
17P/Holmes 18P/Perrine-Mrkos
19P/Borrelly 20D/Westphal
21P/Giacobini-Zinner 22P/Kopff
23P/Brorsen-Metcalf 24P/Schaumasse
25D/Neujmin 2 26P/Grigg-Skjellerup
27P/Crommelin 28P/Neujmin 1
29P/Schwassmann-Wachmann 1 30P/Reinmuth 1
31P/Schwassmann-Wachmann 2 32P/Comas-Solá
33P/Daniel 34P/Gale
35P/Herschel-Rigollet 36P/Whipple
37P/Forbes 38P/Stephan-Oterma
39P/Oterma 40P/Väisälä 1
41P/Tuttle-Giacobini-Kresák 42P/Nejmin 3
43P/Wolf-Harrington 44P/Reinmuth 2
45P/Honda-Mrkos-Pajdusáková 46P/Wirtanen
47P/Ashbrook-Jackson 48P/Johnson
49P/Arend-Rigaux 50P/Arend
51P/Harrington 52P/Harrington-Abell
53P/Van Biesbroeck 54P/de Vico-Swift
55P/Tempel-Tuttle 56P/Slaughter-Burnham
57P/du Toit-Neujmin-Delporte 58P/Jackson-Neujmin
59P/Kearns-Kwee 60P/Tsuchinshan 2
61P/Shajn-Schaldach 62P/Tsuchinshan 1
63P/Wild 1 64P/Swift-Gehrels
65P/Gunn 66P/du Toit
67P/Churyumov-Gerasimenko 68P/Klemola
69P/Taylor 70P/Kojima
71P/Clark 72P/Denning-Fujikawa
73P/Schwassmann-Wachmann 3 74P/Smirnova-Chernykh
75P/Kohoutek 76P/West-Kohoutek-Ikemura
77P/Longmore 78P/Gehrels 2
79P/du Toit-Hartley 80P/Peters-Hartley
81P/Wild 2 82P/Gehrels 3
83P/Russell 1 84P/Giclas
85P/Boethin 86P/Wild 3
87P/Bus 88P/Howell
89P/Russell 2 90P/Gehrels 1
91P/Russell 3 92P/Sanguin
93P/Lovas 1 94P/Russell 4
95P/Chiron 96P/Machholz 1
97P/Metcalf-Brewington 98P/Takamizawa
99P/Kowal 1 100P/Hartley 1
101P/Chernykh 102P/Shoemaker 1
103P/Hartley 2 104P/Kowal 2
105P/Singer Brewster 106P/Schuster
107P/Wilson-Harrington 108P/Ciffréo
109P/Swift-Tuttle 110P/Hartley 3
111P/Helin-Roman-Crockett 112P/Urata-Niijima
113P/Spitaler 114P/Wiseman-Skiff
115P/Maury 116P/1990 B1 = 1994 V1 (Wild 4)
117P/1989 T2 (Helin-Roman-Alu 1) 118P/1991 C2 = 1995 M1 (Shoemaker-Levy)
119P/1989 E1 = 1986 TF = 1995 M2 (Parker-Hartley) 120P/1987 U2 = 1995 O2 (Mueller 1)
121P/1989 E2 = 1995 Q3 (Shoemaker-Holt 2)  

La tabella riporta il catalogo aggiornato al 9 Settembre 1995

Continuanndo nell'ordine vengono riportate:

OSSERVAZIONI DI COMETE (OBSERVATIONS OF COMETS)

Viene indicato l'elenco, in ordine crescente per numero codice Osservatorio,degli Osservatori che hanno fornito osservazioni.Viene indicato per ciascun codice Osservatorio il nome, lo strumento, il nomeo i nomi di coloro che hanno fatto le osservazioni. Nel caso di prime osservazioni pubblicate ottenute ad un nuovo sito osservativo, vengono date le coordinate topocentriche del nuovo Osservatorio nella forma:

Longitudine, in gradi e decimali (contata positivamente verso Est di Greenwich)ed i fattori parallattici rho cos(LGD) e rho sin(LGD). Dove:rho e' il raggio terrestre locale (in unita' di raggio terrestre R=6378.14 km);LGD e' la latitudine geodetica (non geografica) dell'Osservatorio.

------------------------------------------------------------------

Nota sul calcolo dei fattori parallattici.

Dati:

la latitudine geografica dell'Osservatorio ..... = LG

l'altezza rispetto al livello del mare (in metri) = H

lo schiacciamento della Terra ................. f = 1/298.257

si calcola l'angolo ausiliario u dalla formula:

tan(u) = (1-f)tan(LG)

ed i fattori parallattici dalle formule:

rho*sin(LGD) = (1-f)sin(u)+ (H/6378140)* sin(LG)

rho*cos(LGD) = cos(u)+ (H/6378140)*cos(LG)

In passato i fattori parallattici venivano pubblicati sotto forma di correzionialle coordinate rettangolari geocentriche del Sole ed espresse in U.A. (unita'astronomiche). Per evitare tanti zeri inutili venivano poi stampati in unita'della settima cifra decimale. Per es.anzichepubblicare -0.0000305 venivapubblicato -305 . Questo perche' le coordinate rettangolari equatoriali geocentriche del Sole venivano pubblicate negli annuari astronomici,per es.The Astronomical Almanac, con sette cifre decimali.Le formule per il calcolo di Delta(x,y) e Delta(Z) sono:

costante = - 8".794 * sin(1") * (7/10) = -426.345

Delta(x,y) = -426.345 * rho sin(LGD)

Delta( Z ) = -426.345 * rho cos(LGD)

A volte e' anche indicata la fonte dalla quale sono state ricavate le osservazioni,nel caso queste non siano state trasmesse direttamente al Minor Planet Center. Per es. From Orient. Astron. Assoc. Comet Bull. vuol dire che le osservazioni sono state copiate dal Bollettino delle Comete della Associazione AstronomicaOrientale. E' bene evitare la duplicazione della pubblicazione di osservazioni astrometriche, in ogni caso inviarne sempre una copia (in forma elettronica,possibilmente via posta elettronica e-mail) al Minor Planet Center.

Può diventare molto comodo avere sottomano l'elenco aggiornato di tutti gli osservatori che attualmente collaborano con il M.P.C. e lo riportiamo alle pagine seguenti, ricavato dalle circolari dell'ottobre 1995 M.P.C. 25665 - 25670

Le osservazioni delle comete vengono pubblicate in ordine cronologico di siglaprovvisoria. Dal 1° gennaio 1995 le nuove comete scoperte ricevono una sigla provvisoria sempre cosi' composta:

C/ che significa cometa

ANNO e' l'anno della scoperta

A...Y una lettera dell'alfabeto che indica in quale quindicina dell'anno e' stata fatta la scoperta.

La tabella seguente vale anche per la prima lettera della codifica delle nuove scoperte di pianetini.

A 1-15 gennaio B 16-31 gennaio
C 1-15 febbraio D 16-28/29 febbraio
E 1-15 Marzo F 16-31 Marzo
G 1-15 Aprile H 16-30 Aprile
J 1-15 Maggio K 16-31 Maggio
L 1-15 Giugno M 16-30 Giugno
N 1-15 Luglio O 16-31 Luglio
P 1-15 Agosto Q 16-31 Agosto
R 1-15 Settembre S 16-30 Settembre
T 1-15 Ottobre U 16-31 Ottobre
V 1-15 Novembre W 16-30 Novembre
X 1-15 Dicembre Y 16-31 Dicembre

n un numero, progressivo per quindicina, che indica l'ordine della scoperta.

infine, fra parentesi tonde, il nome dello scopritore. Ora sono ammessi al massimo due nomi (un problema per le associazioni di astrofili.....).

Per es. C/1993 K1 (Shoemaker-Levy) vuol dire: prima cometa con orbita ancora provvisoria scoperta nella seconda quindicina del mese di maggio 1993 da Shoemaker e Levy.

Nel caso di comete periodiche non ancora catalogate e numerate definitivamentela lettera C e' sostituita dalla lettera P .

Nel caso di comete periodiche gia' catalogate e numerate definitivamente prima della lettera P e' indicato il numero progressivo di catalogo (ved.pag....).

Ogni osservazione occupa una riga delle MPCs .

Viene riportato nell'ordine:

Object (Sigla provvisoria o definitiva)

Date UT (tempo universale dell'osservazione) espresso in anno mese giorno e decimali

A.R. 2000 ascensione retta - riferita all'equinozio ed equatore J2000.0 - espressa in

ore, minuti, secondi e decimali (solo due cifre decimali)

DECL 2000 declinazione - riferita all'equinozio ed equatore J2000.0 - espressa in gradi primi

secondi e decimale ( una cifra decimale)

Mag. la magnitudine ( con una cifra decimale ) - una lettera indica poi eventualmente

il tipo di magnitudine: T indica la magnitudine totale, N quella nucleare

N (Note) e' un numero che rimanda a delle note elencate alla fine di tutte le osservazioni

di comete.

Obs. e' il codice attribuito all'Osservatorio dove e' stata fatta l'osservazione.

OSSERVAZIONI DI PIANETINI (OBSERVATIONS OF MINOR PLANETS)

Le osservazioni dei pianetini, contrariamente a quelle di comete, sono pubblicate:

- raggruppate per codice Osservatorio;
- in ordine crescente di codice Osservatorio;
- in ordine crescente di sigla provvisoria (per i pianetini non ancora catalogati definitivamente);
- in ordine crescente di numerazione definitiva (per i pianetini gia' catalogati).

Come per le comete ogni osservazione occupa una riga.

Viene pubblicato nell'ordine:

- la sigla provvisoria del pianetino o il suo numero definitivo racchiuso fra parentesi tonde;
- il tempo universale dell'osservazione (quello di meta' esposizione) in anno mese giorno e cinque cifre decimali di giorno;
- l'A.R. 2000 ascensione retta riferita all'equinozio J2000.0 , in ore minuti secondi con due cifre decimali;
- la DECL. 2000 declinazione riferita all'equinozio J2000.0 , in gradi, preceduti dal segno
- o + primi secondi con una cifra decimale;
- la magnitudine , che si presume nel B quando non ci sono altre indicazioni . Altre lettere sono V (visuale ) , R (rosso) , I (infrarosso);
- un eventuale codice alfabetico a commento dell'osservazione (vedere tabella seguente);
- un eventuale codice numerico (definito nella breve descrizione dell'Osservatorio prima delle osservazioni) per distinguere gli astronomi che hanno fatto le osservazioni (quando piu' astronomi usano lo stesso strumento);
- il codice dell'Osservatorio attribuito dal Minor Planet Center.

TABELLA DEI CODICI ALFABETICI da utilizzare a commento delle osservazioni

A precedente posizione approssimata scadente a senso (verso) del moto ambiguo
B lastra nera o annerita b cattivo seeing
C correzione a precedente posizione c campo stellare affollato
D declinazione incerta d immagine diffusa
E vicino o al bordo della lastra    
F immagine debole f confuso con l'emulsione o la grana della lastra
G cattiva guida g senza guida
I coinvolta con una o piu' stelle i misurato un punto d'inchiostro
J nuova riduzione al J2000.0 di posizione gia' riportata precedentemente    
M misurazione difficile    
N vicino al bordo della lastra, misurazione incerta    
O immagine sfuocata o lastra misurata in una sola direzione
P posizione incerta p immagine mediocre
R ascensione retta incerta r mediocre distribuzione delle stelle di riferimento
S cielo mediocre s immagine strisciata
T istante dell'osservazione incerto t immagine allungata
U immagine incerta u immagine non confermata
V immagine molto debole    
W immagine debole w soluzione (del calcolo delle coordinate sferiche AR e DECL) insicura

La sigla provvisoria dei pianetini e' formata dall'anno della scoperta seguita da due lettere

maiuscole, la prima delle quali individua, come gia' visto per le comete, in quale quindicina

del mese e' stata fatta la scoperta, la seconda lettera serve da 'contatore' cioe':

A = 1

B = 2

C = 3

........

Z = 26

quando le scoperte effettuate nella quindicina superano i 26 pianetini si ricomincia con la

lettera A seguita dal numero 1 :

A1 = 27

B1 = 28

C1 = 29

........

Z1 = 52

esaurita anche questa serie si continua con

A2 = 53

B2 = 54

C2 = 55

.......

Z2 = 78

e cosi' via.

Nel corso di recenti campagne osservative si e' arrivati ad utilizzare oltre 80 volte l'intero alfabeto! Il che corrisponde ad oltre duemila pianetini scoperti in quindici giorni.

Esistono poi delle sigle provvisorie adottate nel corso di particolari campagne osservative.

Attualmente sono quattro:

- la Palomar-Leiden Survey ( sigla provvisoria formata da un numero - superiore a duemila - e dai caratteri P-L , per es. 6065 P-L );

- la 1^ campagna osservativa per la scoperta di pianetini troiani ( sigla provvisoria formata da un numero - superiore a mille - e dai caratteri T-1 , per es. 2166 T-1 );

- la 2^ campagna osservativa per la scoperta di pianetini troiani ( sigla provvisoria formata da un numero - superiore a mille - e dai caratteri T-2 , per es. 4172 T-2 );

- la 3^ campagna osservativa per la scoperta di pianetini troiani ( sigla provvisoria formata da un numero - superiore a mille - e dai caratteri T-3 , per es. 3163 T-3 ).

La presenza di un asterisco ( * ) dopo la sigla provvisoria sta ad indicare l'osservazione alla quale attribuire la scoperta del nuovo pianetino. Qui 'nuovo' vuol dire : pianetino attualmente non identificabile con altri noti. Si attendono ulteriori osservazioni con le quali poter calcolare gli elementi orbitali e stabilire se si tratta del ritrovamento di un pianetino gia' osservato in passato o di una scoperta originale. A volte l'identificazione viene trovata dopo mesi... quindi l'attribuzione di una nuova sigla provvisoria con l'asterisco non vuol dire assolutamente che si e' fatta una nuova scoperta e che si puo' attribuire un nome al nuovo pianetino, ci vuole un po' di pazienza Riportiamo a titolo di esempio le misure effettuate all'osservatorio Siding Spring e pubblicate sulle circolari di settembre 1995, dove ritroviamo oggetti già catalogati definitivamente (2127) oggetti con orbita provvisoria (1977 OX - 1986 TR2) e nuove scoperte (1995 QY - !995 QY2).

ELEMENTI ORBITALI (ORBITAL ELEMENTS)

Dapprima c'e' l'elenco dei nomi e degli indirizzi degli astronomi e astrofili (tra cui l'italiano Piero Sicoli) che hanno calcolato gli elementi orbitali .

Seguono poi gli elementi orbitali delle comete, in ordine di sigla provvisoria e di numerazione definitiva.

Per ogni cometa viene indicato:

la sigla provvisoria ( e fra parentesi tonde il nome o i nomi - massimo due - dello scopritore ) o la numerazione definitiva seguita dal nome o i nomi dello scopritore; l'epoca degli elementi orbitali, nel formato anno mese giorno di TT (tempo dinamico terrestre) e il giorno giuliano JDT

T la data del passaggio al perielio
q la distanza perielia in unita' astronomiche ( con sette cifre decimali )
z e' il reciproco del semiasse maggiore ( 1/a ) con sette cifre decimali, segue il valore del suo errore probabile;
e l'eccentricita' dell'orbita ( con sette cifre decimali )

seguono poi i valori 'classici' degli elementi orbitali - attualmente sempre riferiti all'equinozio ed all'eclittica J2000.0 ) - espressi in gradi e cinque cifre decimali di grado:

= l'argomento del perielio

= la longitudine del nodo ascendente

= l'inclinazione

vengono pubblicati anche i valori delle componenti dei vettori P e Q ( un altro modo di indicare gli elementi orbitali) i valori stampati con sette cifre decimali sono da intendersi come i valori di Px Py Pz Qx Qy Qz ( dall'alto verso il basso)

L'ultima riga indica il numero delle osservazioni utilizzate per il calcolo degli elementi orbitali, l'arco di tempo compreso fra la prima e l'ultima osservazione ed il residuo medio (in secondi d'arco e due cifre decimali) con il quale vengono rappresentate tutte le osservazioni (nel senso O-C osservazione meno calcolo).

Vedi l'esempio della figura seguente:

ELEMENTI ORBITALI DI PIANETINI OSSERVATI IN UNA SOLA OPPOSIZIONE

( One-opposition minor planets )

Vengono pubblicati in questa sezione gli elementi orbitali approssimati (con poche cifre decimali) di pianetini osservati in una sola opposizione.

Ogni riga contiene tutti gli elementi orbitali di un pianetino.

Sono pubblicati nell'ordine:

Planet = la sigla provvisoria del pianetino
H = parametro di luminosita' (all'altro parametro di luminosita' G viene attribuito il valore convenzionale 0.15 )
Epoch = l'epoca degli elementi orbitali ( e' un numero di sei cifre che deve leggersi in questo modo:le prime due sono le cifre finali dell'anno, le due seguenti corrispondono al mese e le ultime due al giorno)
M = l'anomalia media (riferita all'epoca ed espressa in gradi e due cifre decimali)
= l'argomento del perielio (in gradi e due cifre decimali)
= il nodo ascendente (in gradi e due cifre decimali)
= l'inclinazione (in gradi e due cifre decimali)
e = l'eccentricita' (con quattro cifre decimali)
a = il semiasse maggiore (in unita' astronomiche e quattro cifre decimali)
Arc = l'intervallo, misurato in giorni, fra la prima e l'ultima osservazione utilizzata nel calcolo degli elementi orbitali
O = il numero delle osservazioni utilizzate nel calcolo degli elementi orbitali. Il numero 0 vuol dire dieci o piu' osservazioni.
N = eventuale numero che rimanda a delle note alla fine di tutti gli elementi orbitali
C = e' una lettera che identifica il nome di chi ha calcolato gli elementi orbitali.

Attualmente le lettere piu' frequenti sono:

M = B. G. Marsden
W = G. V. Williams
E = E. Bowell
N = S. Nakano

Le MPCs proseguono poi con la pubblicazione dei nuovi elementi orbitali di pianetini gia' numerati e catalogati definitivamente per i quali, grazie a nuove osservazioni, e' stato possibile ricalcolare e migliorare l'orbita.

Per ogni pianetino viene pubblicata:

- l'Epoca degli elementi orbitali ( in anno mese giorno ed in giorno giuliano );
- il cognome del calcolatore degli elementi orbitali;
- Il numero definitivo - fra parentesi tonde - seguito dal nome o dalla sigla provvisoria della scoperta ufficiale;
- il numero delle osservazioni utilizzate nel calcolo degli elementi orbitali;
- l'anomalia media M (in gradi e cinque cifre decimali);
- l'argomento del perielio (in gradi e cinque cifre decimali);
- il parametro di luminosita' H
- il parametro di luminosita' G
- il parametro U ( e' un numero da 0 a 9 che indica la bonta' degli elementi orbitali; 0 = eccellente, ...... , 9 = molto incerti );
- il numero delle opposizioni ( Opp. ) utilizzate nel calcolo degli elementi orbitali;
- il moto medio giornaliero ( n ) in gradi e otto cifre decimali;
- la longitudine del nodo ascendente (in gradi e cinque cifre decimali);
- il residuo quadratico medio ( rms res.) di tutte le osservazioni ( in secondi d'arco );
- quali pianeti perturbatori sono stati utilizzati nel calcolo degli elementi orbitali.

Il significato delle sigle utilizzate e' il seguente:

(M-C) = da Mercurio a Nettuno + Cerere, con l'esclusione di Plutone
(M-V) = da Mercurio a Nettuno + Cerere, Pallade e Vesta, con l'esclusione di Plutone
(M-N) = da Mercurio a Nettuno
- l'anno della prima e dell'ultima osservazione utilizzate nel calcolo dell'orbita;
- l'eccentricita' ( e ) con sette cifre decimali ;
- l'inclinazione ( i ) in gradi e cinque cifre decimali.

Seguono poi gli elementi orbitali dei nuovi pianetini numerati e catalogati definitivamente.

Per ogni pianetino viene pubblicato:

- il numero definitivo (progressivo) di catalogo ( fra parentesi tonde) seguito da un asterisco (*) e dalla o dalle sigle provvisorie gia' attribuite a quel pianetino. La prima sigla e' quella dell'opposizione che viene considerata della scoperta (che non e' necessariamente quella nella quale sono state fatte le prime osservazioni bensi' e' quella nella quale sono state fatte un numero di osservazioni tali da permettere una prima - anche grossolana - determinazione degli elementi orbitali. Generalmente almeno tre osservazioni in un arco di quattro-cinque giorni.);
- la data della scoperta, il nome o i nomi degli autori della scoperta ed il luogo della stessa;
- il nome o i nomi degli autori delle identificazioni delle varie sigle con lo stesso pianetino ed il numero delle MPCs dove e' stata pubblicata;
- l'epoca degli elementi orbitali ( anno mese e giorno e la data giuliana ). L'epoca viene fissata, per comodita' , uguale per tutti i pianetini e viene modificata ogni 200 giorni;
- il cognome dell'autore dei calcoli degli elementi orbitali;

nella prima colonna:

- l'anomalia media ( M ) in gradi e cinque cifre decimali;
- il moto giornaliero ( n ) in gradi e otto cifre decimali;
- il semiasse maggiore ( a ) in unita' astronomiche e sette cifre decimali;
- l'eccentricita' ( e ) con sette cifre decimali;
- il periodo orbitale ( P ) in anni e due cifre decimali;

nella seconda colonna:

- (2000.0) vuol dire che gli elementi che seguono si riferiscono all'equinozio J2000.0;
- l'argomento del perielio ( ) in gradi e cinque cifre decimali;
- la longitudine del nodo ascendente ( ) in gradi e cinque cifre decimali;
- l'inclinazione ( i ) in gradi e cinque cifre decimali;
- il parametro di luminosita' ( H ) con una cifra decimale;

nella terza e quarta colonna :

- P e Q indicano gli elementi vettoriali dell'orbita; dall'alto verso il basso devono intendersi come Px, Py, Pz, Qx, Qy, Qz . Sono dati in unita' astronomiche e con otto cifre decimali;
- il parametro G ( al quale viene attribuito il valore convenzionale 0.15 );
- il parametro U ( indice della bonta' degli elementi orbitali. Deve essere almeno 2 per un pianetino numerato e catalogato definitivamente.);

Da ultimi vengono dati i residui (Osservazione meno Calcolo), in secondi d'arco, di tutte le osservazioni utilizzate nel calcolo degli elementi orbitali.

Il primo numero di sei cifre e' la data dell'osservazione nel formato AAMMGG ( AA=ultime due cifre dell'anno, MM=mese , GG=giorno); segue poi il codice dell'Osservatorio ed i residui in A.R. e Decl. ( il segno viene indicato dopo la cifra decimale ). Se i residui sono fra parentesi tonde vuol dire che quelle osservazioni sono state scartate dal calcolo degli elementi orbitali perche' con residui superiori, generalmente, a due secondi d'arco (che e' la precisione minima richiesta alle osservazioni).

Vedi l'esempio riportato nella figura seguente:

Le MPCs proseguono poi con la pubblicazione degli elementi orbitali dei pianetini con sigla provvisoria osservati in piu' di una opposizione o per un lungo arco di tempo nella stessa opposizione.

Per ogni pianetino viene pubblicato:

- la sigla o le sigle provvisorie. La prima sigla e' quella dell'opposizione che viene consideratadella scoperta (che non e' necessariamente quella nella quale sono state fatte le prime osservazioni bensi' e' quella nella quale sono state fatte un numero di osservazioni tali dapermettere una prima - anche grossolana - determinazione degli elementi orbitali.Generalmente almeno tre osservazioni in un arco di quattro-cinque giorni.); - l'eventuale nome dell'autore dell'identificazione;
- l'epoca degli elementi orbitali ( anno mese e giorno e la data giuliana ). L'epoca viene fissata,per comodita' , uguale per tutti i pianetini e viene modificata ogni 200 giorni;
- il cognome dell'autore dei calcoli degli elementi orbitali;

nella prima colonna:

- l'anomalia media ( M ) in gradi e cinque cifre decimali;
- il moto giornaliero ( n ) in gradi e otto cifre decimali;
- il semiasse maggiore ( a ) in unita' astronomiche e sette cifre decimali;
- l'eccentricita' ( e ) con sette cifre decimali;
- il periodo orbitale ( P ) in anni e due cifre decimali;

nella seconda colonna:

- (2000.0) vuol dire che gli elementi che seguono si riferiscono all'equinozio J2000.0;
- l'argomento del perielio ( ) in gradi e cinque cifre decimali;
- la longitudine del nodo ascendente ( ) in gradi e cinque cifre decimali;
- l'inclinazione ( i ) in gradi e cinque cifre decimali;
- il parametro di luminosita' ( H ) con una cifra decimale;

nella terza e quarta colonna :

- P e Q indicano gli elementi vettoriali dell'orbita; dall'alto verso il basso devono intendersi come Px, Py, Pz, Qx, Qy, Qz . Sono dati in unita' astronomiche e con otto cifre decimali;
- il parametro G ( al quale viene attribuito il valore convenzionale 0.15 );
- il parametro U ( indice della bonta' degli elementi orbitali. Deve essere almeno 2 per un pianetino numerato e catalogato definitivamente.);

Da ultimi vengono dati i residui (Osservazione meno Calcolo), in secondi d'arco, di tutte le osservazioni utilizzate nel calcolo degli elementi orbitali.

Il primo numero di sei cifre e' la data dell'osservazione nel formato AAMMGG ( AA=ultime due cifre dell'anno, MM=mese , GG=giorno); segue poi il codice dell'Osservatorio ed i residui in A.R. e Decl. ( il segno viene indicato dopo la cifra decimale ). Se i residui sono fra parentesi tonde vuol dire che quelle osservazioni sono state scartate dal calcolo degli elementi orbitali perche' con residui superiori, generalmente, a due secondi d'arco (che e' la precisione minima richiesta alle osservazioni).

Dato che il volume delle MPCs e' in continuo aumento, per ridurre il numero delle pagine, e' stato deciso, fra le altre cose, di pubblicare gli elementi orbitali dei pianetini osservati in piu' di una opposizione o per un lungo arco di tempo anche in una forma piu' concisa e senza i residui delle singole osservazioni.

Ogni gruppo di elementi orbitali occupa una riga.

Vengono pubblicati nell'ordine:

- la sigla provvisoria (quella considerata della scoperta nel caso di piu' sigle per lo stesso pianetino);
- il parametro di luminosita' H;
- l'epoca degli elementi orbitali nel formato AAMMGG ( dove AA=ultime due cifre dell'anno, MM=mese , GG=giorno );
- l'anomalia media M (in gradi e cinque cifre decimali );
- l'argomento del perielio (in gradi e cinque cifre decimali);
- la longitudine del nodo ascendente (in gradi e cinque cifre decimali);
- l'inclinazione i ( in gradi e cinque cifre decimali);
- l'eccentricita' e ( con sette cifre decimali );
. il semiasse maggiore a (con sette cifre decimali);
- il numero delle osservazioni ( Obs. ) ;
- il numero delle opposizioni ( Opp. );
- l'arco (Arc) anno della prima e dell'ultima osservazione o numero dei giorni fra le stesse;
- il residuo quadratico medio ( rms ) in secondi d'arco;
- il valore del parametro U ( un numero da 0 a 9 a indice della bonta' dell'orbita );
- il cognome dell'autore del calcolo degli elementi orbitali ( Computer );
- il numero della MPCs dove e' stata pubblicata la precedente orbita di quel pianetino;
- la ripetizione della sigla del pianetino.

NUOVI NOMI DI PIANETINI (NEW NAMES OF MINOR PLANETS)

Lo scopritore o gli scopritori 'ufficiali' di un nuovo pianetino hanno il diritto di proporne il nome. Questo diritto deve essere esercitato entro 10 anni dalla numerazione definitiva del pianetino. Trascorso tale periodo il nome puo' essere proposto anche da altri ricercatori. Il nome non deve essere piu' lungo di 16 caratteri. La Commissione 20 Small Bodies Names Committee dell'International Astronomical Union, (attualmente composto da K. Aksnes, A. Carusi, Y. Kozai, B. G. Marsden, H. Rickman, L. D. Schmadel, V.A. Shor, R. M. West e D. K. Yeomans) esamina la proposta e se accettata viene ufficializzata mediante la pubblicazione del nuovo nome in questa parte delle MPCs.

E' buona norma non divulgare prima il nome perche' potrebbe anche non essere approvato.

Non sono accettati nomi di uomini politici o di avvenimenti storici a meno che non siano trascorsi almeno cento anni dalla morte o dall'evento.

I nuovi nomi vengono pubblicati in questa forma (in ordine crescente di numerazione definitiva ) :

- fra parentesi tonde il numero di catalogo segue poi il nome e la sigla provvisoria della scoperta ufficiale;
- la data della scoperta, il nome dello scopritore e il luogo;
- una breve spiegazione del significato del nome.

Vedi esempio di fig.

EFFEMERIDI (EPHEMERIDES)

Questa e' la parte delle MPCs che ha maggiormente risentito delle limitazioni di spazio, anche in considerazione del fatto che ormai quasi tutti i ricercatori sono in grado di calcolarsi facilmente le effemeridi degli oggetti da osservare.

Le effemeridi sono corrette di tempo luce.

Per le comete viene pubblicato:

- la sigla, il nome, ed il numero di MPCs dove sono stati pubblicati gli elementi orbitali utilizzati per il calcolo dell'effemeride;
- la data in tempo terrestre ( TT ) nel formato AAAA=anno , MM=mese , GG=giorno;
- l'ascensione retta ( nel formato HH=ore MM.mm=Minuti e due cifre decimali);
- la declinazione ( nel formato +/-GG= gradi PP.p=Primi d'arco e una cifra decimale );
- la distanza geocentrica ( delta ) in unita' astronomiche e tre cifre decimali;
- la distanza eliocentrica ( r ) in unita' astronomiche e tre cifre decimali;
- l'elongazione ( epsilon ) in gradi e una cifra decimale;
- l'angolo di fase ( phi ) in gradi e una cifra decimale;
- la magnitudine ( m2 ) con una cifra decimale ( N.B. m2 = N = magn. nucleare ).

Per le nuove comete anziche' pubblicare l'elongazione e l'angolo di fase viene data la variazione (variation) delle A.R. e Decl. in funzione della variazione di un grado nell'anomalia media.

Per i pianetini viene pubblicato:

- la sigla provvisoria (o il numero e il nome di catalogo), i valori di a (semiasse maggiore) in unita' astronomiche e due cifre decimali, e ( eccentricita' ) con due cifre decimali, i ( inclinazione) in gradi ed il numero di MPCs dove sono stati pubblicati gli elementi orbitali utilizzati per il calcolo dell'effemeride;
- la data in tempo terrestre ( TT ) nel formato AAAA=anno , MM=mese , GG=giorno;
- l'ascensione retta ( nel formato HH=ore MM.mm=Minuti e due cifre decimali);
- la declinazione ( nel formato +/-GG= gradi PP.p=Primi d'arco e una cifra decimale );
- la distanza geocentrica ( delta ) in unita' astronomiche e tre cifre decimali;
- la distanza eliocentrica ( r ) in unita' astronomiche e tre cifre decimali;
- l'elongazione ( epsilon ) in gradi e una cifra decimale;
- l'angolo di fase ( phi ) in gradi e una cifra decimale;
- la magnitudine (nella banda V ) con una cifra decimale.

Per alcuni pianetini anziche' pubblicare l'elongazione e l'angolo di fase viene data la variazione (variation) delle A.R. e Decl. in funzione della variazione della data del passaggio al perielio di piu' un giorno.

PIANETINI IN OPPOSIZIONE (OPPOSITION DATA)

In questa, che e' l'ultima parte delle MPCs, vengono pubblicati alcuni dati sui pianetini in opposizione. I pianetini sono elencati in ordine di data di opposizione.

Per ogni pianetino viene pubblicata:

- (Planet) la sigla provvisoria o, fra parentesi tonde, il numero definitivo di catalogo;
- (Opposition) la data dell'opposizione in ascensione retta (nel formato AA = anno , MM = mese , GG.g = giorno con una cifra decimale );
- ( alfa 2000 ) l'ascensione retta (nel formato HH = ore , MM.mm = minuti con due cifre decimali);
- ( delta 2000 ) la declinazione ( nel formato +/- GG = gradi , PP.p = primi d'arco con una cifra decimale);
- ( V ) la magnitudine (nella banda V ) con una cifra decimale;
- ( alfa puntato ) il moto giornaliero in Ascensione Retta in minuti di tempo;
- ( delta puntato ) il moto giornaliero in Declinazione in primi d'arco;
- ( phi MIN ) l'angolo di fase minimo (in gradi e una cifra decimale) e , dopo la barra ( / ) la data in cui lo stesso viene raggiunto (espressa in giorni, con una cifra decimale);
- (MPC) il numero della MPCs dove sono stati pubblicati gli ultimi elementi orbitali.

LA PRECISIONE RICHIESTA ALLE OSSERVAZIONI

Al Minor Planet Center accettano e pubblicano solo osservazioni con una precisione di almeno due secondi d'arco ( 2" ) tranne che nel caso di prime osservazioni visuali di una nuova cometa.

Due secondi d'arco corrispondono ad una certa dimensione lineare, sul piano focale del telescopio, che e' funzione della distanza focale. La formula da tener presente e':

206264.8"

scala immagine (in mm) =(206264.8"/focale (in mm))

che ci dice quanti secondi d'arco corrispondono a 1 mm.

Si calcola poi :

(2"/scala immagine) = numero di millimetri corrispondenti a due secondi d'arco scala immagine

Un telescopio con distanza focale=1500 mm ha una scala immagine = 137.5"/mm e i richiesti due secondi d'arco corrispondono a 0.01454 mm.

Per avere la precisione di almeno due secondi d'arco serve un apparato che misuri almeno il centesimo di millimetro ( 10 micron ).

Quando si facevano le misure di posizione dei corpi celesti sulle lastre o sulle pellicole fotografiche si utilizzavano dei macromicrometri che avevano la precisione di 1 micron.

Ora che si da' la preferenza ai CCD le misure sono funzione delle dimensioni lineari dei singoli pixel.

Nei CCD che utilizzano il sensore della Texas Instruments TC211 ( Sbig ST4 , ecc. ) la dimensione di un pixel e' di 13,75 micron lungo l'asse delle X e di 16 micron in Y , per avere una precisione di due secondi d'arco o si utilizza un telescopio con una distanza focale di almeno 1,5 m (cui corrisponde un campo di soli 6 primi d'arco di lato - praticamente inutilizzabile) o si devono calcolare, con l'ausilio di un algoritmo matematico, le coordinate cartesiane rettangolari X e Y (sul piano del CCD) del baricentro fotometrico delle immagini delle stelle di riferimento e dell'oggetto da misurare con la precisione di qualche decimo di pixel.

All'Osservatorio S.VITTORE (Bologna) sono state misurate decine di posizioni di pianetini su immagini riprese con una camera CCD Sbig ST4 applicata sul piano focale del piccolo telescopio Schmidt 25/32/61,5 cm e, nonostante la corta focale (615 mm), le posizioni sono state tutte regolarmente pubblicate sulle MPCs.

Chiaramente le cose migliorano con una focale maggiore e con un CCD di dimensioni maggiori. Attualmente il CCD piu' utilizzato in Italia per fare astrometria di pianetini e comete e' l'ST6 della Sbig che, pur avendo dei pixel di 23 per 27 micron, ha il vantaggio di essere abbastanza grande ( 8,6 X 6,5 mm ) e quindi facilmente utilizzabile anche con telescopi con focale fino a 2 m. Il miglior compromesso fra scala immagine sufficientemente piccola e le dimensioni del campo celeste ripreso si hanno con una focale di 1,5 m circa.

COME TRASMETTERE LE OSSERVAZIONI AL MINOR PLANET CENTER

Il Minor Planet Center accetta e pubblica le osservazioni solo se queste sono trasmesse via posta elettronica ( e-mail ) agli indirizzi BMARSDEN@CFA.HARVARD.EDU o GWILLIAMS@CFA.HARVARD.EDU o se sono trasmesse, registrate in codice ASCII, su un dischetto formato MS-DOS questo per evitare errori di trascrizione e per alleggerire il gia' gravoso compito di gestire un sempre crescente numero di nuove osservazioni.

Ogni file con le osservazioni deve sempre incominciare con l'indicazione del codice del sito osservativo, del nome/i dell'osservatore/i , del tipo di telescopio usato, del catalogo stellare di riferimento, ecc.

Nel tentativo di automatizzare la lettura e gestione di questi dati il Minor Planet Center gradirebbe che ogni file cominciasse con le seguenti indicazioni e dati:

COD seguito dal codice (Obs. code) e dal nome dell'osservatorio
CON seguito dal nome e l'indirizzo della persona cui fare riferimento (nell'ipotesi di contatti)
CON seguito dall'eventuale indirizzo di posta elettronica, racchiuso fra parentesi quadre
OBS seguito dal nome o dai nomi degli osservatori. E' richiesta l'iniziale maiuscola del nome, seguita da un punto ed uno spazio, il cognome, con la lettera iniziale maiuscola.

Eventuali altri osservatori vanno elencati di seguito, separati da una virgola.

TEL seguito dalle caratteristiche del telescopio utilizzato nelle osservazioni. Prima il diametro in metri (es. 0.20 m) , il rapporto d'apertura (es. f/5), il tipo (es. reflector, Schmidt, refractor, ecc. ) ed eventuali accessori ( es. + CCD ).
NET seguito dall'indicazione del catalogo stellare di riferimento (es. PPM, GSC, ecc. ).

poi l'elenco delle osservazioni.

Ogni osservazione va trasmessa 'pronta per la stampa sulle M.P.C.' rispettando cioe' scrupolosamente le colonne e gli spazi.

Ogni osservazione occupa una riga di 80 colonne.

le colonne 1-13 sono riservate all'indicazione dell'oggetto dell'osservazione.

Nel caso di una cometa periodica numerata:

le colonne 1-4 devono indicare il numero, eventualmente preceduto da degli zeri, in colonna 5 la lettera P

Nel caso di una cometa non numerata:

le colonne 1-4 devono essere vuote (blank) la colonna 5 e' riservata ad una lettera, C (nel caso di nuova cometa di lungo periodo), P (nel caso di nuova cometa di corto periodo) le colonne 6-11 devono contenere la sigla provvisoria della cometa (per es. la cometa 1996 A1 va indicata come J96A01; notare che J=19 e lo 0 fra la lettera A ed il numero 1. La cometa 2000 B12 va indicata con K00B12 , la lettera K=20 ).

Normalmente la colonna 12 non viene usata, puo' contenere uno zero. Se una cometa si spezza in colonna 12, con una lettera minuscola, si indica un particolare frammento.

Le colonne 14-80 contengono i dati dell'osservazione:

La figura seguente riepiloga le colonne di appartenenza ai vari dati ed è tratta sempre dalle circolari.